PANDEMIC BREAD, 2021
Mappe esistenziali, momenti di vita quotidiana, pagine di una enciclopedia di vissuti umani nel periodo di pandemia sono stati elaborati nelle opere in mostra e nel libro “Covid-Roma Express”. L’opera si colloca all’intero di un progetto nato come esperienza: sin da marzo 2020, periodo del primo lockdown in Italia per la pandemia da Sars-CoV2, e s’inserisce nella più ampia indagine sociale e umana che motiva la ricerca artistica dell’artista. Una ricerca che ha dato modo di approfondire ed esprimere la personale idea che l’arte abbia valore solo se è in grado di restituire socialità alla cultura: dignità al vivere l’umanità di essere animali sociali, non social.
Nelle opere in mostra vengono utilizzati diversi media – dalla fotografia alla scrittura – come materia per dare forma alla denuncia sociale contro un Sistema che dimentica gli ultimi e li lascia affondare nei loro bisogni primari, che – già dalla Dichiarazione universale dei diritti umani – dovrebbero essere garantiti a tutti, a partire dal “pane quotidiano”.
La Pandemia ha trasformato profondamente l’umanità nelle persone, accelerandone il processo di sgretolamento: dietro monitor e schermi; dentro realtà isolate altrove, in uno spazio non-reale né fisico; attraverso i distanziamenti sociali: perfetti alibi per coltivare intolleranze e discriminazioni. Con l’intenzione di provocare una riflessione, nell’allestimento sono presenti inserti di tecnologia, come ponte per l’accesso a una dimensione differita e presente: in una realtà contemporaneamente assente e presente – solo se richiamata da un dispositivo – per innescare un gioco di rimandi che riporta alla realtà fisica, comunque.
Uno dei QR-code esposti, se scansionato e seguito nei rimandi, da accesso a una mostra nella mostra: una galleria virtuale di immagini inedite, che rimandano sia all’opera esposta “L’abito non sfama il monaco”, sia al libro “Covid-Roma Express”. Per non dimenticare di guardare oltre ciò che appare al di fuori dei muri di facciata.
PANDEMIC BREAD, 2021
Existential maps, moments of daily life, pages of an encyclopedia of human experiences in the pandemic period were elaborated in the works on display and in the book “Covid-Roma Express”. The work is part of a project born as an experience: since March 2020, the period of the first lockdown in Italy for the pandemic by Sars-Cov2, and it’s part of the wider social and human investigation that motivates the artistic research of the artist. A research that has given way to deepen and express the personal idea that art has value only if it is able to restore sociality to culture: dignity to live humanity to be social animals, not social.
In the works in this exhibition are used different media – from photography to writing – as a matter to give shape to social denunciation against a system that forgets the last and lets them sink in their primary needs, which – already in the Universal Declaration of Human Rights – should be guaranteed to everyone, starting with “daily bread”.
The Pandemic has profoundly transformed humanity into people, accelerating their process of crumbling: behind monitors and screens; inside isolated realities elsewhere, in a non-real or physical space; through social distancing: Perfect alibi to cultivate intolerance and discrimination.
With the clear intention of provoking a reflection, in the installation, there are technology inserts, as a bridge for access to a different dimension and present: in a reality that is simultaneously absent and present – only if called up by a device – to trigger a game of references that leads back to physical reality, however.
One of the QR-codes displayed – if scanned and followed in the references – gives access to an exhibition in the exhibition: a virtual gallery of unpublished images, which refer both to the exhibited work “L’abito non sfama il monaco”, both the book “Covid-Roma Express”.
To don’t forget to look beyond what appears outside the facade walls.
Galleria SPAZIO URBANO – ARTE CONTEMPORANEA