Ri-appropriazione del libero spazio a cui l’arte ha diritto.
Al di fuori di spazi deputati, -ismi collaudati ed etichette definite, a prescindere da giudizi critici più o meno accreditati, da galleristi e curatori dal gusto raffinato, da speculazioni e commercializzazioni di ogni sorta.
Nasce dal bisogno di esistere, di combattere quell’apatia radicata nella nostra mentalità che ci porta a pensare che i problemi del mondo non ci riguardano e che non possiamo far nulla.
Re-appropriation of the free space to which art is entitled.
Outside of appointive spaces tested, -isms and defined labels, regardless of more or less accredited critical judgments, from gallery owners and curators with a refined taste, from conjecture and commercializations of all kinds.
It comes from the need to exist, to fight that apathy rooted in our mindset that leads us to think that the problems of the world do not concern us and that we cannot do anything.
Ri-appropriazione del libero spazio a cui l’arte ha diritto.
Al di fuori di spazi deputati, -ismi collaudati ed etichette definite, a prescindere da giudizi critici più o meno accreditati, da galleristi e curatori dal gusto raffinato, da speculazioni e commercializzazioni di ogni sorta.
Nasce dal bisogno di esistere, di combattere quell’apatia radicata nella nostra mentalità che ci porta a pensare che i problemi del mondo non ci riguardano e che non possiamo far nulla.
Re-appropriation of the free space to which art is entitled.
Outside of appointive spaces tested, -isms and defined labels, regardless of more or less accredited critical judgments, from gallery owners and curators with a refined taste, from conjecture and commercializations of all kinds.
It comes from the need to exist, to fight that apathy rooted in our mindset that leads us to think that the problems of the world do not concern us and that we cannot do anything.